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Snam4Environment diventa BioEnerys

Snam prosegue il suo percorso di abilitatore della transizione energetica in Italia passando anche attraverso lo sviluppo del biometano e il potenziamento della sua business unit dedicata a questo gas rinnovabile.

"Raccogliamo energia per costruire il futuro" è la vision con cui Snam ha scelto di presentare, all'apertura di Ecomondo, la nuova identità di Snam4Environment, che da oggi diventa BioEnerys, riunendo sotto un unico nome e un unico brand tutte le società che al suo interno lavorano per contribuire allo sviluppo dei gas rinnovabili.

La nuova realtà fa leva, infatti, sulle competenze e l'expertise delle due aree di business che progettano, sviluppano e gestiscono impianti di biometano sia da rifiuti che da scarti agricoli e della filiera agroindustriale.

Grazie anche alle opportunità offerte dal PNRR e dal nuovo Decreto 15 settembre 2022, la piattaforma di impianti di BioEnerys, al 2026, avrà una capacità installata di circa 100 MWeq per una produzione di 220 milioni di standard metri cubi di biometano, coprendo una quota di circa il 10% del mercato nazionale.

Attualmente gli impianti gestiti sono diciotto, di cui sei producono biometano da rifiuti organici, mentre gli altri dodici sono impianti biogas da scarti agro-zootecnici rilevati lo scorso ottobre per essere convertiti a biometano.

"Si apre una nuova fase del nostro processo evolutivo - ha spiegato Marco Ortu, Managing Director di Bioenerys, in occasione del lancio del nuovo brand - indispensabile per sviluppare ulteriormente il mercato nei prossimi anni attraverso l'incremento dei volumi di produzione.


Una crescita iniziata a partire dal 2018 con nuove acquisizioni e una nuova organizzazione interna per valorizzare il gruppo, che conta oggi un organico di oltre 200 persone e che punta ad essere best in class in ambiente e sicurezza".

Per affrontare nel modo migliore le sfide del business e della transizione energetica, la nuova identità di BioEnerys parla oggi al mercato con un'unica voce, più autorevole e ben riconoscibile grazie anche al nuovo marchio, e un nuovo posizionamento, sia in qualità di operatore ambientale su scala nazionale, gestendo fino a 300.000 ton/anno di frazione organica del rifiuto solido urbano (FORSU), sia come operatore agro-energetico e partner delle imprese italiane del food & beverage per il recupero delle materie di scarto.

Il biometano è tra le principali fonti rinnovabili che contribuiranno al graduale abbandono delle fonti energetiche fossili. Permette di rispondere agli obiettivi di riduzione delle emissioni sfruttando le reti gas esistenti e promuovendo un modello economico fondato su sostenibilità e circolarità nell'utilizzo delle risorse, con grandi potenzialità nei trasporti e nei settori industriale, residenziale e terziario.

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