La valorizzazione di risorse biologiche da Opuntia ficusidica passa da un approccio a 360 gradi che ha come obiettivo quello di non tralasciare nulla, neppure gli scarti. La potatura annuale del Ficodindia comporta l’asportazione di quantità notevoli di biomassa che possono variare tra i 150 fino a 600 quintali di cladodi annui (più comunemente noti come pale) per ettaro coltivato. Nel solo areale di San Cono, la produzione di residui di potatura di ficodindia è stimata in circa 90 mila tonnellate annue di cladodi freschi, utilizzabili come co-prodotti.