Il concetto di Industria 4.0 fu introdotto solamente nel 2011 e oggi è in piena implementazione. Eppure secondo molti esperti siamo alle porte di un'ulteriore evoluzione: la quinta rivoluzione industriale. Ma cosa significa concretamente ed è davvero così?
Indubbiamente oggi ci troviamo in piena era 4.0, basata sulla digitalizzazione, sull'automatizzazione e sull'interconnessione dei processi produttivi. L'industria ha visto nascere, evolversi ed affermarsi tecnologie avanzate come Cloud Computing, Internet of Things, Intelligenza Artificiale, Robotica, Big Data, Digital Twin, Realtà Aumentata. Questa trasformazione non sta influenzando solo il mondo industriale ma anche la società e le relazioni umane.
Ed è da quest'ultima interazione che muove il concetto di Industria 5.0. La diffusione della digitalizzazione e delle macchine intelligenti ridefinirà l'intervento dell'uomo nei processi di produzione e il riconoscimento del suo valore nella determinazione di qualità e personalizzazione del prodotto.
Cos'è l'Industria 5.0?
Industria 5.0 si prefigura come una Collaborative Industry, ossia un modello di impresa caratterizzato dalla cooperazione tra macchine ed esseri umani, con il fine ultimo di dare un valore aggiunto alla produzione creando prodotti personalizzati che rispettino l'ecosistema e le esigenze dei consumatori. Ma andiamo con ordine.
Il termine "Industry 5.0" è comparso per la prima volta nel 2015 in un articolo del businessman Michael Rada, in cui si sosteneva un ritorno alla centralità dell'ambiente e delle persone nel processo industriale.
Nel 2016 la Keidanren, la più importante federazione imprenditoriale giapponese, ha presentato il concetto di "Society 5.0": una società "human-centric" che cerca di bilanciare lo sviluppo economico con la risoluzione dei problemi socio-ambientali, in cui le tecnologie vengono usate non solo per profitto ma per migliorare la qualità della vita di ogni cittadino.
Secondo un recente rapporto della Commissione Europea "L'Industria 5.0 riconosce il potere dell'industria di raggiungere obiettivi sociali al di là dei posti di lavoro e della crescita per diventare un fornitore di prosperità resiliente, facendo sì che la produzione rispetti i limiti del nostro pianeta e mettendo il benessere dei lavoratori al centro del processo di produzione".
Il rapporto 2021 della Commissione Europea si inserisce nell'ambito delle principali iniziative politiche su industria e tecnologia come la proposta di regolamento sull'Intelligenza Artificiale, il Green Deal, la strategia industriale, l'agenda delle competenze e il piano d'azione per l'istruzione digitale.
All'Industria 5.0 non basta utilizzare le tecnologie abilitanti e in parte presenti già nell'Industria 4.0 come l'interazione uomo-macchina individualizzata, i materiali intelligenti, i digital twin e la simulazione industriale, l'Intelligenza Artificiale, le tecnologie di Big Data Analytics e quelle per la smart energy. Altri protagonisti dell'Industria 5.0 saranno i cobot (collaborative robot) e le applicazioni software intelligenti come gli agenti software (smart agent) o bot. In particolare i cobot sono dotati di intelligenze artificiali e programmati per interagire con gli esseri umani in spazi di lavoro condivisi, in un nuovo modello di fabbrica basato sull'integrazione uomo-robot.
I vantaggi dell'Industria 5.0
L'Industria 5.0 sarà sostenibile dal momento che si propone di garantire i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere quelli delle generazioni future. Riutilizzerà e riciclerà le risorse naturali, ottimizzerà il consumo energetico e le emissioni, svilupperà processi circolari che riducono l'impatto ambientale. Una riduzione che potrà avvenire grazie all'utilizzo di apposite tecnologie per ogni fase del ciclo di vita del prodotto o servizio, a partire dalla simulazione fino all'ottimizzazione della supply chain.
L'Industria 5.0 sarà anche resiliente ovvero capace di reagire ai cambiamenti repentini, anche traumatici, senza riportare conseguenze permanenti. Il tutto grazie a un alto grado di robustezza e continuità operativa nella produzione. Industria 5.0 sarà caratterizzata da una capacità produttiva adattabile e processi commerciali flessibili, in grado di garantire prodotti e servizi anche in caso di pandemie, catastrofi naturali, cambiamenti geopolitici.
La prima rivoluzione industriale dei macchinari a vapore si sviluppò alla fine del '700, la seconda dell'energia elettrica e della chimica con la produzione di massa ebbe luogo a fine '800, la terza basata sull'informatica, sull'elettronica e sull'automazione prese piede dagli anni '70 del '900.
Introdotta nei primi anni '10 del ventunesimo secolo, Industria 4.0 è un mix di tecnologie abilitanti e nuovi modelli di impresa focalizzati su efficienza e produttività.
Ancor più di Industria 4.0, Industria 5.0 si configura soprattutto come una rivoluzione culturale: un paradigma focalizzato sulle persone e sull'ambiente, con il supporto delle tecnologie digitali mutuate dall'Industria 4.0.
Le caratteristiche di Industria 5.0 cambieranno i modelli di business, favorendo i modelli circolari, la servitizzazione, la produzione di massa personalizzata e l'adattabilità dei processi produttivi.
Nel modello Industria 5.0 il lavoratore srà formato, responsabilizzato, indotto a mettere a frutto le proprie capacità e coinvolto attivamente nell'esecuzione delle nuove tecnologie. Questa visione dovrebbe creare nuovi e più specializzati profili lavorativi. Ciò che si prevede è quindi una ridefinizione delle attività umane in un contesto di integrazione uomo-macchina che porterà ad una produzione più performante, liberando i lavoratori dalle mansioni più ripetitive e faticose. D'altro lato si è diffuso anche un parziale scetticismo, basato sull'idea che, al di là delle intenzioni e delle politiche generali, una digitalizzazione senza freni possa soppiantare il lavoro umano.
Cosa accadrà quindi con l'avvento dell'Industria 5.0?
Cercheremo di scoprirlo nel corso del convegno "Da Industria 4.0 a Industria 5.0: verso una nuova rivoluzione?" che si terrà il prossimo 27 ottobre nel corso di SAVE a Veronafiere.
Per partecipare al convegno o rivedere il convegno in streaming potete andare sul sito www.exposave.com